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Padre Banti: Una scusa, tanto per parlare di Santa Maria Novella

Parlare di S.M. Novella è sempre assai piacevole.
Averne di conoscenze e argomenti da raccontare! Già a vederle, la facciata e la basilica, colme di tesori. Basta pensare al grande ‘Crocifisso’ ligneo di Giotto e all’affresco di Masaccio : la Trinità, ove trionfa la tecnica della prospettiva : quasi un compendio, quasi una lezione e un modello.
Oltre a questi al suo interno si possono ammirare altri capolavori assoluti : opere di Bernardo Rosselino, Tino da Camaino, Filippo Brunelleschi e Benedetto da Maiano, sommi scultori; fra i pittori opere di Giorgio Vasari e - nella cappella Maggiore- di Domenico Ghirlandaio. Una menzione speciale merita il ‘Giudizio Universale’ di Andrea Orcagna, fra i più antichi lavori della chiesa, che occupa tutta la parete della grande cappella Strozzi di Mantova. Anche tralasciando il ‘Cappellone degli Spagnoli’ ed i chiostri ce ne sono tante che bastano e avanzano.
Ma non è solo la chiesa uno scrigno di opere d’arte. La sua costruzione fu iniziata nel 1279 da due frati architetti: Sisto da Firenze e Ristoro da Campi. La struttura principale terminò nel 1348 con un altro frate: Jacopo Talenti. Anche la facciata è un capolavoro. Forse la più bella e importante del rinascimento e di ogni altro tempo. Realizzata un secolo dopo da Leon Battista Alberti dal 1458 che vi innestò, sulla esistente decorazione gotica della parte inferiore comprendente anche i 6 ‘avelli’, lo stile rinascimentale che ebbe con lui forse la massima espressione.
La composizione della facciata infatti vede il grande portale, le colonne di gusto classico, la decorazione con il simbolo della famiglia Rucellai – il grande sponsor- : le vele gonfie di buon vento e le due volute capovolte per coprire, con somma sapienza, gli spioventi dell’antica chiesa.
La facciata ci riserva anche altre sorprese : gli strumenti astronomici di padre Egnazio Danti, frate domenicano e grande erudito, studioso degli astri celesti. Fra il 1569 ed il 1575 studiò il problema della riforma del calendario Giuliano con il sostegno e l’appoggio di Papa Pio V, anch’esso domenicano e del Granduca di Toscana Cosimo I° de’ Medici. Collocò due strumenti sulla facciata di S.M. Novella, perché fossero anche visibili al popolo : un Quadrante Astronomico e una Sfera Armillare posti a fianco dei due fori gnomonici della facciata. Gli aspetti socio-politici molto complessi, relativi a questa materia molto tecnica, saranno trattati a parte.
Francoeffe

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