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Il Torrino della Specola

Il Torrino della Specola fu progettato alla fine del XVIII secolo e divenne operativo nel 1807.
L’Osservatorio disponeva di una dotazione strumentaria di tutto rispetto in parte di produzione locale e in parte acquistata dai migliori artefici europei ma non godeva delle migliori condizioni logistiche. La scelta dell’infelice posizione per l’osservatorio fu dovuta al direttore Felice Fontana che voleva tutte le scienze concentrate in un’unica costruzione. A nulla valse la proposta del vicedirettore Giovanni Fabbroni di erigere la Specola sul colle di Boboli rifacendosi al modello,già in uso in molti paesi di costruire gli osservatori a piano terra su colline rocciose fuori dai centri urbani rinunciando alla tradizione di collocarli nella sommità di edifici a torre nel cuore delle città. Un altro grande limite nella realizzazione del Torrino fu l’affidamento dei lavori all’architetto delle Fabbriche granducali senza alcuna interazione da parte di un astronomo. Solo successivamente si tentò di correre ai ripari sentendo i pareri tecnici ma quelli che fu possibile operare furono solo aggiustamenti. Nel corso dell’Ottocento l’osservatorio fu diretto da illustri scienziati quali Jean-Louis PonsGiovan Battista Amici e Giovan Battista Donati. Fu quest’ultimo che ritenendo la posizione dell’antica Specola ormai poco idonea per i moderni studi si fece artefice del trasferimento della ricerca astronomica sulla collina di Arcetri.
Presso l’osservatorio fiorentino furono compiuti studi di notevole interesse descritte negli “Annali dell’Imperial Museo di Firenze” e nelle “Obsérvations astronomiques à Florence” del Ponsche richiamarono l’attenzione della comunità scientifica internazionale sull’istituzione fiorentina. Tra le numerose osservazioni compiute negli anni dal Torrino della Specola vi furono anche le scoperte di tre nuove comete da parte del Donati: una il 3 giugno 1855una il 10 novembre 1857 e una il 2 giugno 1858 quest’ultima osservata e studiata anche dall’ormai anziano Giovan Battista Amici.

L’osservatorio astronomico composto da vari locali aveva il suo fulcro nella sala della meridiana dove venivano osservati i passaggi dei corpi celesti e nella sala superiore ottagona da cui erano compiute le osservazioni del cielo a 360 gradi. Sulla sommità dell’edificio del Museo aveva anche luogo la raccolta di dati meteorologici che dette continuità alle osservazioni condotte nel secolo precedente dall’Accademia del Cimento tra il 1654 e il 1670coprendo i periodiche vanno dal 1797 al 1808 e dal 1832 fino al 1854. Nel XX secolo rimaste nel palazzo della Specola soltanto le discipline zoologiche l’osservatorio astronomico andò incontro a un lungo periodo di abbandono e allo svuotamento dei locali dalla strumentazione originaria. Nel 2009 il Torrino è stato restaurato grazie ad un contributo della Regione Toscana e riaperto al pubblico con il nuovo allestimento realizzato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze nell’ambito dell’iniziativa “Piccoli Grandi Musei”.

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