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La Moda di Pitti, una lunga storia fiorentina

Giovan Battista Giorgini
Ebbene si, Firenze è conosciuta nel mondo intero anche per alcune attività imprenditoriali di successo. La lunga storia della Moda di Pitti è una di quelle e più o meno cronologicamente, in questo post, cercheremo di ripercorrere le tappe del successo di questa rassegna culturale ed imprenditoriale. Una storia lunga oltre sessant'anni che ci aiuta a capire meglio i motivi del Made in Italy nel campo della moda.
Agli inizi degli anni Cinquanta furono organizzate le prime sfilate a Firenze.
Nella Sala Bianca di Palazzo Pitti sfilarono le più belle e brave case sartoriali della città. Ebbero subito un successo mondiale ed il Made in Italy comincia qui.
Negli anni '40 l'industria dell'abbigliamento non c'era ancora. Esistevano le sartorie artigianali che confezionavano abiti su misura. Firenze aveva clienti da tutto il mondo e i commercianti inglesi ed americani venivano in città per acquistare prodotti da esportare all'estero. Nascono a Firenze i primi "buying offices" italiani. Uno dei primi fu quello di Giovanni Battista Giorgini.
Gli anni '50 furono quelli della promozione dei prodotti fiorentini. La moda italiana comincia a dare fastidio a quella francese che fino ad allora aveva in mano il primato. Fantasia e materiali di alta qualità e la modellistica innovativa ebbero molto successo.
Il 12 febbraio 1951, a Villa Torrigiani, una bellissima sfilata di modelli delle sorelle Fontana, Jole Veneziani, Fabiani, Pucci, Noberasco, Carosa e Schuberth fanno letteralmente impazzire compratrici e giornaliste americane. Fu qui che iniziarono una serie di successi, dal 1952 fino al 1982 la Sala Bianca di Palazzo Pitti diventa palcoscenico di memorabili sfilate, grazie alle quali la moda italiana diventa un fenomeno mondiale. Pitti fu la sede della moda e il nome fu associato per sempre a quest'ambito produttivo e d'immagine.
Nel 1954 nasce il Centro di Firenze per la Moda Italiana (CFMI), l’organismo che da lì in avanti promuoverà tutte le manifestazioni.
Gli anni '60, con l'avvento dei movimenti studenteschi e altre situazioni politiche sfavorevoli, portano l'Alta Moda a trasferirsi a Parigi e Roma, ma Firenze resta sempre polo d'attrazione di novità e creatività. Dopo Giorgini, che aveva guidato il Centro fino ad allora, nel 1967 subentra Franco Tancredi che firma un accordo con la Camera Nazionale della Moda: le sfilate di Alta Moda vengono spostate definitivamente a Roma negli atelier dei sarti, mentre le collezioni di Boutique e Maglieria restano e si sviluppano a Firenze.
Negli anni '70 Tancredi ha una bella intuizione e lega il CFMI all’industria. Sceglie come interlocutore privilegiato la grande distribuzione in Europa, Usa e Giappone. Sono gli anni dell'esordio a Palazzo Pitti di Armani, Albini e Missoni. Milano diviene il riferimento del prét-a-porter donna e del design.
Le sfilate a Palazzo Pitti
Nel settembre del 1972 nasce Pitti Uomo per la promozione della migliore industria italiana sui grandi mercati esteri, la fiera acquisisce via via una statura internazionale. Nel 1975 nasce Pitti Bimbo, che presenta l’alta qualità dell’abbigliamento per bambini. Nel 1977 nasce Pitti Filati che diventa subito punto di riferimento per il mondo un po’ anarchico dei produttori di maglieria e per gli stilisti di tutto il mondo. Nel 1978 è il turno di Pitti Casa, pensato come salotto esclusivo per la presentazione della biancheria per la casa più raffinata.
I ruggenti ’80 si aprono con la chiusura della Sala Bianca, tutto si trasferisce nei padiglioni della Fortezza da Basso. Nel 1987 avviene una ulteriore decisiva svolta. Marco Rivetti, patron del Gruppo GFT e protagonista del connubio impresa/stilisti, viene nominato presidente e amministratore delegato del Centro Moda. Nel 1988 la società Centro Moda cambia nome in Pitti Immagine. Nell'89 Vittorio Rimbotti è il nuovo presidente del CFMI, mentre alla direzione di Pitti Immagine arriva Raffaello Napoleone, primo tassello di un rinnovamento di tutto il management dell’azienda.
Gli anni '90 si caratterizzano per l'affermazione di un modello fieristico vincente, basato su selezione dell’offerta, varietà delle collezioni, strategie innovative e integrate di marketing e comunicazione. Mario Boselli viene nominato presidente nel 1995. Luigi Settembrini ispira i programmi di comunicazione.
La fiera oggi
Il nuovo millennio vede un costante aumento di fatturato, espositori e compratori con investimenti nei servizi, negli allestimenti, nella promozione.
L’alleanza strategica tra Firenze e Milano porta alla costituzione di Intesa Moda.
Pitti Immagine ha un nuovo presidente, il terzo: è Gaetano Marzotto, esponente di una delle più importanti famiglie della moda italiana. Nel 2009, Alberto Pecci diventa nuovo presidente del CFMI. In una fase connotata da profondi cambiamenti nel mondo della moda, resi ancor più urgenti dalle conseguenze della grave crisi economica-finanziaria che caratterizza la fine del decennio.
Ed eccoci agli anni '10. Con la nascita di Fiera Digitale, la nuova società, controllata da Pitti Immagine, si da vita al progetto e.Pitti, la piattaforma digitale che ospita le fiere on line e le showroom virtuali per i brand di moda. L’esperienza fieristica si amplia e si approfondisce con un progetto unico al mondo nelle rassegne di moda.
Una bella storia quella di Pitti. Oggi la fiera più famosa è quella di Pitti Uomo. E' l'unica ad avere una così grande affluenza di pubblico e di critica. La società Pitti Immagine ha creato numerose altre manifestazioni, tutte con un successo eccezionale, dal food al design e un'anteprima della moda donna con Pitti W.
Grande eccellenza della fiorentinità nel mondo.






Commenti

  1. complimenti ogni tanto è bene ricordare le origini
    della moda per come la conosciamo oggi.
    anche perchè pochi sanno che fino a gli anni 40
    esistevano solo "sartore".........il d.n.a della
    moda appunto.

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